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Aziende e pubbliche amministrazioni: sempre più luoghi di lavoro concedono ai dipendenti di recarsi in ufficio col proprio pet

Il 23 giugno si festeggia il #Takeyourdogtoworkday, giornata che celebra i benefici del trascorrere le ore in ufficio col proprio quattro zampe. Ormai sono noti grazie ai numerosi studi sul tema gli effetti positivi di questo tipo di iniziative su benessere e produttività dei dipendenti, ecco perché sempre più aziende si stanno attivando in tal senso. Durante l’ultimo anno si sono aggiunte anche molte pubbliche amministrazioni.

Giornata del cane in ufficio

Le pet room

Tra le pubbliche amministrazioni merita senz’altro una menzione la Regione Piemonte che, grazie all’assessore Chiara Caucino ha avviato le procedure per la creazione di una pet room, ovvero una stanza appositamente attrezzata per accogliere chi desidera lavorare accanto al proprio pet. Nata in via sperimentale come mezzo per aiutare quei dipendenti che si trovano in situazioni di emergenza (ad esempio il pet sitter non è disponibile, oppure il cane è stato operato e necessita di assistenza continua), l’intenzione è di renderla strutturale. L’assessore ha anche dichiarato che lavoreranno a un bando di 200.000 euro per incentivare le aziende piemontesi a creare a loro volta spazi di questo tipo.

La medesima iniziativa è stata adottata anche la QVC Italia. Qui i dipendenti possono infatti prenotare la pet room per potersi recare in ufficio col cane, a patto di rispettare alcune semplici regole: l’animale non deve mai essere lasciato solo e non può accedere agli altri uffici.

Altri casi virtuosi

Dopo due anni di sperimentazione, è diventato realtà il progetto di lavorare col quattro zampe anche alla Statale di Milano. Nel Dipartimento di Scienze Veterinarie con sede a Lodi, i docenti Clara Palestrini e Gustavo Gandini hanno infatti concluso un accordo per il quale i dipendenti possono convivere in ufficio col cane. Trattandosi di una pubblica amministrazione, chiaramente le regole definite sono ben precise: l’animale deve infatti essere registrato all’Anagrafe, esente da patologie trasmissibili, dotato di libretto sanitario e certificato di buona salute, sottoposto a regolare profilassi vaccinale e antiparassitaria, pulito e spazzolato, equilibrato dal punto di vista comportamentale. I proprietari devono aver stipulato una polizza assicurativa per danni contro terzi, portare con sé guinzaglio e museruola e segnalare la presenza del pet sulla porta dell’ufficio. Chiaramente l’animale deve essere sempre supervisionato.

Sempre nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, ha aderito a tali iniziative anche l’ATS di Brescia. Qui, prima di adottare qualsiasi decisione, l’azienda sanitaria ha distribuito tra i dipendenti un sondaggio di manifestazione di interesse. I risultati sono stati positivi oltre ogni aspettativa, tanto che poco dopo è stato costituito un gruppo di lavoro che si è prodigato nel produrre un apposito regolamento di gestione. Pionieri un golden retriever e un jack russel, a cui sono seguiti molti altri esemplari.

Recentemente, il gruppo Santévet, specializzato in assicurazioni per cani e gatti, ha presentato il progetto Pet@work a livello internazionale. Per i lavoratori, alcune regole da rispettare e semplici consigli: ricordarsi di portare il pet in passeggiata, fargli fare attività fisica e tenerlo mentalmente impegnato.

I benefici

Quelli riportati sono solo alcuni dei tanti esempi che in Italia e nel mondo mostrano quanto sia aumentata la sensibilità nei confronti degli animali domestici. Sicuramente molto lo dobbiamo al lockdown, che ha modificato abitudini e stili di vita. Gli stessi pet hanno sofferto in tanti casi il ritorno dei loro proprietari al lavoro, dopo aver passato così tante ore insieme. Lo smart working forzato durante la pandemia si sta ora pian piano riducendo, per favorire la collaborazione tra colleghi e il lavoro di squadra. Ecco perché, per migliorare il benessere dei dipendenti, le aziende stanno cercando il più possibile di sostenere il welfare e promuovere la flessibilità.

Già i dati Assalco avevano mostrato nel 2019 come l’81,6% degli italiani preferisse non doversi mai staccare dal pet. Chi non viene infatti assalito dai sensi di colpa nell’uscire di casa? E d’altra parte i benefici si registrano da ambo le parti: il lavoratore può di tanto in tanto staccare lo sguardo dal pc per una coccola o un momento di gioco, prendere una boccata d’aria per far fare i bisogni a Fido, socializzare facilmente con i colleghi, vivere momenti di distensione e di gioco; mentre il pet può passare più tempo in compagnia e variare la propria routine. Col benessere, aumenta anche la produttività e il clima aziendale ne risente in senso positivo.

Anche a Palazzo Trecchi, negli uffici di EV e Pet Academy, da anni i dipendenti e i corsisti possono accedere alle sale con i quattro zampe.

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