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Dog sitting: come gestire le uscite a gruppi

Uno dei servizi più richiesti al dog sitter è quello di accompagnare nelle passeggiate il cane, o, a volte i cani di famiglia.

L’uscita con un cane dovrebbe essere un momento piacevole, per cui un colloquio con i famigliari  e alcune uscite di prova, accompagnati da un referente, sono fondamentali per conoscersi. Se poi gli animali da portare a spasso sono più di uno, il lavoro si complica anche se i cani sono abituati ad uscire insieme, perché il dog sitter deve conoscere il comportamento dei singoli e le loro interazioni quando sono in passeggiata.

Passeggiata a gruppi

La vestizione

Iniziamo dalla vestizione: innanzitutto è bene usare la pettorina (o il collare) e il guinzaglio e informarsi su come il referente procede abitualmente alla vestizione. Se non fosse presente quando ci si presenta a casa, sarà bene che i cani si abituino ad essere vestiti da una persona non di famiglia, diversamente concordare l’ora di arrivo, e prepararli insieme per l’uscita. È importante usare gli accessori abituali dei cani perché vengono riconosciuti, hanno il loro odore e sono collegati ad un momento piacevole. Tuttavia, il dog sitter dovrebbe sempre portare con sé un collare, una pettorina e un guinzaglio di riserva, per ogni evenienza durante la passeggiata.

Tra la pettorina e il collare, tendenzialmente si consiglia l’uso della pettorina sia per i cani di piccola che di grande taglia, in particolare la pettorina preferibile è quella cosiddetta ad H o la norvegese con maniglia, che permette di tenerlo vicino a sé, in eventuali situazioni di pericolo. Va poi evitato il guinzaglio estensibile, perché di difficile gestione, in particolare con più cani: meglio un guinzaglio tradizionale, oppure il cosiddetto guinzaglio da addestramento, con due moschettoni alle estremità e degli anelli intermedi che consentono di regolarne la lunghezza. C’è anche il guinzaglio per dog walking multiplo, al quale si possono agganciare due o più cani contemporaneamente, che ha una parte regolabile in lunghezza. Questo strumento non è facile da usare e costringe i cani a stare molto vicino, si può adottare solo se i soggetti si conoscono bene, se accettano di rimanere molto a contatto e se le passeggiate sono brevi, perché riduce la possibilità di esplorare.

Gruppi di cani differenti

La formazione del gruppo

Uscire con più cani significare uscire in branco, ogni soggetto ha un suo “stile relazionale” che il dog sitter deve conoscere, per cui è consigliabile, anche per cani della stessa famiglia, far uscire prima singolarmente ogni cane per comprendere come si muovono all’esterno. Se non fosse possibile, perché quelli che restano a casa si agitano troppo, oppure perché non sono abituati ad uscire da soli, il professionista potrà chiedere di portare fuori un cane alla volta accompagnato dal referente che si occuperà degli altri, sino a quando il dog sitter avrà imparato a conoscerli. L’uscita con un solo cane è infatti utile per ossevare il tipo di andatura che ogni cane preferisce, il modo in cui esplora l’ambiente, come si relaziona con i cani e con le persone che incontra per strada, e, soprattutto, facilita la creazione di un legame. Anche il cane deve imparare a conoscere il dog sitter e a fidarsi di una persona estranea che entra nella sua vita e che vede per poche ore al giorno.

Se si esce con più cani della stessa famiglia ma non tutti compatibili tra loro, sarà opportuno fare  due gruppi, da condurre contemporaneamente uno alla vostra destra e uno alla vostra sinistra, per evitare che vengano in contatto – cosa non facile- oppure si può ricorrere alla collaborazione di un collega. Non è sempre consigliabile lasciare a casa un gruppo di cani per farne uscire un altro: il gruppo che rimane a casa potrebbe innervosirsi nell’attesa che venga il suo turno. In questo caso seguite le regole già stabilite dai famigliari con cui gli animali vivono.

È inoltre importante, con più cani, definire l’andatura adatta a tutti: per il soggetto anziano, per il giovane esuberante o per l’adulto che si comporta da leader. Il ruolo che ogni soggetto ricopre nel gruppo, leader o gregario, definisce i rapporti e lo stile della passeggiata, infatti ogni soggetto è diverso dall’altro e un bravo dog sitter deve saper riconoscere le peculiarità dei suoi “assistiti”.

Area cani

Bon ton delle passeggiate

Ho descritto la situazione di animali dello stesso gruppo sociale, ma è anche possibile che il dog sitter voglia condurre cani di referenti diversi, oppure che abbia la necessità di farsi accompagnare dal proprio cane. In questi casi i suggerimenti che ho dato rimangono validi ma vanno adattati alle esigenze che questi soggetti hanno di conoscersi tra loro, oltre alla necessità del professionista di conoscerli singolarmente. Naturalmente non tutti i cani possono essere messi insieme, perché anche loro hanno “simpatie e antipatie”, quindi sta alla competenza del dog sitter creare gruppi omogenei e affiatati.

E comunque la prima cosa che si deve fare è chiedere al referente se approva che il suo amato compagno a quattro zampe esca con altri soggetti: il dog sitter, deve offrire ad ogni referente le informazioni sanitarie dei soggetti che farà incontrare tra loro e rassicurarli sulla compatibilità di carattere. Un altro suggerimento è fare delle uscite con i diversi cani e i loro rispettivi referenti per farli conoscere, meglio se in un luogo non frequentato da altri animali – senza la presenza, nel momento dell’uscita,  di altri cani -  e molto tranquillo.

Per concludere ricordo che le passeggiate, con uno o più cani, sono regolate sia da norme di legge sia di “bon ton(prassi) non derogabili quali, tra le altre: uscire sempre con i cani al guinzaglio, avere sempre la museruola a disposizione in caso di bisogno, rimuovere le feci, avere dei premietti per gratificare i comportamenti corretti, se si accede ad un’area cani, chiedere il permesso per entrare alle persone che la stanno occupando con i loro cani e prima di avvicinare altri soggetti, accertarsi che l’interazione sia gradita e che la persona che li accompagna sia d’accordo.

A cura di
Franco Fassola
Medico Veterinario esperto in Comportamento Animale
e Interventi Assistiti con gli Animali

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